In quella che Dostoevskij definisce città artificiale ossia San Pietroburgo sorge uno dei musei più belli al mondo, perché oltre alla bellezza del capitale artistico ivi contenuto vi è la bellezza di un museo che di per sé ha una struttura architettonica magnificente che guarda sul fiume Neva.
Lo splendore del posto è incomparabile così come del resto tutta la città costruita secondo i desideri di Pietro il Grande : un’opera d’arte dentro un’altra opera d’arte .
E per chi come me ha avuto o avrà la fortuna di visitare il luogo durante le notti bianche lo spettacolo è ineguagliabile: il museo si staglia sul quel fiume che tutto unisce e tutto divide.
Si deve a Caterina II la creazione di questo complesso che nel tempo si è arricchito di capolavori vari tanto da custodire nel suo interno più di 3 milioni di opere d’arte, infatti viene esposta percentualmente una piccola parte rispetto al materiale contenuto e depositato nei sotterranei.
La data di fondazione dell’Ermitage è l’anno 1764 , quando Caterina II acquistò 225 quadri dei massimi rappresentanti dell’arte dell’Europa occidentale, raccolti dal mercante Gozkovskij.
E’ da osservare dentro e fuori con l’attenzione che merita.
Sin dall’ingresso lo scalone di gala di marmo bianco di Carrara può per un attimo inebriare a tal punto da viaggiare nel tempo e immaginarsi in un’altra epoca.
E’ un museo grandissimo composto da 4 sale rappresentate dal Palazzo d’Inverno, residenza degli zar della dinastia dei Romanov, realizzato in stile barocco, dal Piccolo Ermitage creato come padiglione accanto al Palazzo d’Inverno per sistemare le collezioni che via via arrivavano, dal Vecchio e dal Nuovo Ermitage.
Descriverlo non è facile, servirebbero pagine e pagine.
Vi si trovano, oltre alle sale dell’arte e cultura russa, sale dedicate all’arte francese prevalentemente impressionisti, tedesca, inglese, la collezione dell’arte olandese e dell’arte fiamminga è tra le migliori nel mondo per il numero di opere custodite dei massimi rappresentanti di ambedue le scuole: vi si trovano 24 opere di Rembrandt, spagnola, italiana: Raffaello, Tiziano Caravaggio e tanti altri.
Il nome Ermitage significa “luogo del ritiro” ed è davvero inesauribile e generoso per tutti coloro che visitandolo riescono ad amarlo, perché oltre ai dipinti, alle porcellane, mobili, ha pavimenti e soffitti straordinari che incantano.
La sala di malachite non ha uguali: ha conservato intatto nel tempo l’arredamento, le colonne, le dorature delle porte, tanti vasi e oggetti in malachite creano un’immagine irripetibile.
Due dipinti a me cari “Camera rossa” e “Danza” entrambi di Henri Matisse.
Un oggetto particolare all’interno del piccolo Ermitage ” L’orologio del pavone’ una delle più rare curiosità del museo, opera del famoso orologiaio inglese James Cox : allo scoccare delle ore il pavone apre la coda a ventaglio e ruota la testa.
Dentro l’Ermitage c’è spazio per tutti i gusti, è difficile uscirne senza averne apprezzato alcune opere, è un viaggio nel tempo, nella storia russa che si intreccia con altre culture. Visitatelo perché è davvero unico.
Sito ufficiale: https://www.hermitagemuseum.org